Gli Italiani e lo spagnolo, gioe e dolori
Le similitudini tra spagnolo ed Italiano sono innegabili. Esse possono rappresentare un vantaggio, ma al tempo stesso uno svantaggio. Ci sono alcuni aspetti che ho avuto modo di osservare e che potrebbe essere utile mettere in evidenza per chi si accinge ad intraprenderne lo studio.
Similarità. Le due lingue sono molto simili per quanto riguarda vocabolario e pronuncia. Moltissimi termini termini sono identici, altri simili. Per farla breve si può che il rapporto é al 50%, vale a dire, leggendo un testo spagnolo di media difficoltà metà dei termini li si capisce o li si intuisce, l'altra metà sono invece sconosciuti.
L'insieme dei suoni e la pronuncia non sono troppo distanti da ció a cui siamo abituati. Le regole sono standard, ben definite e senza eccezioni. Arrivare a capire e farsi capire è ben più agevole che in qualunque altra lingua al mondo. Ma attenzione! Quando si passa a grammatica, costruzione della frase e utilizzo dei tempi verbali le similitudini sono meno evidenti. Capire e farsi capire è una cosa, scrivere e parlare in modo corretto è ben altra. Ne tengano conto tutti coloro che pensano di adottare lo spagnolo come materia di studio.
Falsi amici. Questa è forse la difficoltà più grossa che incontrano gli Italiani. Termini che sembrano avere un significato simile ed invece significano tutt'altro. Due storielle sono illuminanti.
Una volta un amica chiamò per un taxi. Al centralino le domandarono della dirección. La rambla, rispose, era lì che voleva andare. Il taxi non arrivò, andò invece sulla rambla dove la attese per un pò e poi andò via, perché dirección in spagnolo significa (anche) indirizzo.
Seconda storiella. Fermata del bus. Arriva il veicolo con la scritta 'salida' all'altezza della porta centrale. Il mio amico vi ci si catapulta con il risultato di essere guardato di traverso da tutti i presenti. Il solito Italiano incivile poco rispettoso delle regole si saranno detti. Si perché in Spagna nell'autobus ci si sale dalla porta anteriore, si timbra il biglietto di fronte all'autista e si esce dalla porta centrale (salida=uscita). I principali falsi amici
Verbi al passato. Anche in spagnolo ci sono passato prossimo e passato remoto ma si usano in modo molto diverso. Durante una telecronaca spagnola non é raro ascoltare..Garcia marcò al primero minuto de la primera parte. Cioè come se si parlasse di un match vecchio un anno e non della partita in corso. Questo dipende dalla diversa maniera in cui in spagnolo si utilizza il passato. Quando un'azione é compiuta con un riferimento temporale preciso si usa il passato remoto. Gol, 1-0, palla a centro e pretérito indefinito (passato remoto), che a pensarci bene è proprio quello che fanno i siciliani!
Comunque questo rimane un punto su cui gli Italiani tendono a confondersi.
Orribili errori da reintrodurre. Quante volte vi hanno detto da piccoli "O dici 'a me piace' oppure 'mi piace', 'a me mi piace' no, non si può dire"? . Ecco, in spagnolo si deve dire, e ripeto il deve, 'a mi me gusta'. Sarà facile trovare spagnoli che parlando in Italiano dicano 'ho stato'. Proprio quell'ho stato che è costato 3 in pagella a generazioni di studenti. Il fatto è che in spagnolo il passato prossimo ( pretérito imperfecto) si costruisce sempre con il verbo avere, haber (sono stato=he sido).
Attenzione, infine all'uso del verbo Tenere (tenere). Tengo famiglia (tengo familia) in tradotto in Castigliano é perfetto. La real academia ne sarebbe contentissima. Il possesso infatti si esprime con tener. Esattamente quello che tendiamo a farne noi meridionali, tra lo scorno generale.
A mio modo di vedere non è lo spagnolo la lingua più prossima all'Italiano, ma il francese. Le regole, le costruzioni, le forme verbali ma anche espressioni e modi di dire sono incredibilmente prossimi. E' la sua fonetica a renderne arduo l'apprendimento. Quanto allo Spagnolo, suoni e vocaboli invece sono più simili. Lo si capisce e lo si parla prima. Però impararlo bene, per un esame, un colloquio o un testo da pubblicare, è tutta un'altra storia.